SUPPORTO CONCRETO Manager pro tempore Contattami per aziende e startup

Dopo aver portato al successo e venduto la mia startup GenGle, il social network dedicato ai genitori separati, riconosciuto come una delle iniziative più innovative in Italia, ora metto la mia esperienza al servizio di imprenditori e startup. Nella mia carriera di imprenditrice mi sono accorta che spesso i consigli forniti da mentor e guide avevano un carattere molto teorico; in base a tali esperienze, il mio approccio è concreto e pragmatico. Sono in grado di proporre strategie applicabili velocemente e mirate a ottenere risultati tangibili. 

Sono un C-Level, posso offrire pro tempore il supporto e l’orientamento necessari per muoversi nel mondo imprenditoriale. La mia missione è valorizzare le risorse, ottimizzandole per garantire una crescita sostenibile alla tua azienda. 

Laureata in scienze della comunicazione, ho una ventennale esperienza nel marketing di aziende nazionali e internazionali, inoltre, ho una conoscenza pratica delle strategie di costruzione e gestione di community on line e off line. 

Affiancandoti nel tuo progetto potrò guidarti in questo oceano non sempre amichevole con esperienza, creatività e un approccio pratico.

Da direttore creativo a imprenditrice sociale

La mia carriera come Direttore Creativo nel settore moda e beni di lusso è stata un viaggio straordinario. Mi ha formato e preparato a sopportare competizioni di alto livello, affrontando sfide cariche di adrenalina e gestendo imprevisti, stimolandomi a superare continuamente i miei limiti. Ho sentito il desiderio profondo di indirizzare la mia energia verso un impatto sociale positivo, trasformando il mio know how in un veicolo di cambiamento significativo.

La mia visione di imprenditoria sociale si basa sulla convinzione che il successo professionale debba essere misurato non solo in termini di riconoscimenti esterni, ma soprattutto dall’impatto positivo che possiamo avere sulla comunità.

La scelta di diventare imprenditrice sociale nasce dalla volontà di perseguire obiettivi che risuonino con i miei valori più profondi. Il mio lavoro, oggi, si misura anche dai sorrisi che ho il privilegio di vedere sui volti delle persone che ho aiutato: una ricompensa per me inestimabile!

DI COSA MI OCCUPO

Brand identity

Change management

Communication strategy

Community building

Project management

DOMANDE E RISPOSTE

Brand Identity

Ma perchè è così importante partire dalla brand identity?

Una brand identity chiara e ben definita è essenziale per posizionare efficacemente il tuo marchio nel mercato e nella mente dei consumatori. La b.i. è il pilastro per tutte le strategie di marketing, assicura che ogni messaggio e ogni materiale di comunicazione riflettano coerentemente l’essenza del tuo brand. Questa coerenza incrementa la riconoscibilità del marchio, facilitando la creazione di un legame emotivo con il pubblico. Un marchio senza una solida identità rischia di non raggiungere il suo pubblico ideale o di non essere ricordato.

Comunicare i tuoi valori, stabilendo lo stile di comunicazione per presentarsi al mondo è fondamentale. È la promessa fatta ai consumatori riguardo ciò che possono aspettarsi dai prodotti o servizi offerti e il modo in cui quest’esperienza li farà sentire. Un’identità di marca ben articolata serve a guidare le scelte aziendali, garantendo che ogni punto di contatto con il cliente sia un’opportunità per rafforzare la relazione e costruire fedeltà e mantenere una connessione duratura con il proprio pubblico.

Come faccio a stabilire la migliore brand identity per la tua azienda?

Ascoltando! Che tu debba stabilire la brand identity ideale, o rivedere il tuo positioning tutto inizia con un processo di ascolto: comprendere le tue esigenze e quelle dei tuoi clienti è il primo passo cruciale. Evidenzieremo i valori aziendali, creando un legame con il pubblico basato su principi condivisi. Rivedremo o consolideremo il tone of voice definendo il modo in cui il marchio comunica con il pubblico, rafforzando il legame emotivo.

NOTA: Il branding va ben oltre il semplice re-design grafico; rappresenta una strategia di marketing complessa che traccia il percorso di crescita e definisce l’identità di un brand. Spesso non basta un social media manager per ‘svoltare’ ma serve una ridefinizione del brand più profonda!

Ma curi ogni aspetto del branding da sola?

E’ importante sottolineare che il branding è un processo complesso che si avvale di diversi elementi, come precedentemente menzionato. Anche se la visione e la direzione strategica possono avere origine da una singola persona, la realizzazione pratica di un progetto di branding richiede competenze specifiche e specializzate. Proprio per questo motivo, mi affido a un team consolidato di collaboratori che mi supporta da anni sia nei miei progetti personali sia in quelli dei miei clienti. Ogni membro del team ha una specializzazione verticale, il che garantisce, qualora ce ne sia bisogno, la massima professionalità possibile. Questo approccio collaborativo consente di affrontare ogni aspetto del branding con la dovuta attenzione e competenza, assicurando risultati di alto livello e coerenti con gli obiettivi stabiliti.

Change management

Cosa si intende per change management

Il change management, o gestione del cambiamento, è un processo cruciale per ogni azienda o startup che si trova di fronte a momenti decisivi nel proprio percorso di crescita. Questi momenti possono variare: dalla trasformazione di un’idea in realtà concreta, alla ricerca di investitori, fino a fasi di espansione che richiedono un rafforzamento delle strategie comunicative e organizzative. Affrontare questi cambiamenti richiede più di semplice improvvisazione; necessita di una leadership solida, dotata non solo di eccellenti capacità relazionali e comunicative ma anche di competenze organizzative, creative e analitiche. Fondamentale è anche la padronanza linguistica per gestire con cura ogni dettaglio del processo di cambiamento interno ed esterno all’azienda. Tutto ciò, però, deve essere guidato da una visione ampia dell’obiettivo finale, senza perdere di vista i passi immediati da compiere per raggiungerlo. La mia missione è aiutarti a proiettarti verso il futuro, fornendoti gli strumenti e la strategia per muovere i passi corretti verso il successo, individuando insieme il percorso più adatto per trasformare la visione in realtà tangibile.

Come aiuti il CEO?

Capisco bene le sfide che un CEO deve affrontare, avendo io stessa ricoperto questo ruolo. Essere al comando significa dover gestire una moltitudine di compiti e responsabilità, e so per esperienza che stare dietro a tutto è quasi impossibile. Nei miei anni di esperienza, ho osservato come anche i migliori CEO necessitino di supporto in determinate aree del loro lavoro, specialmente in periodi di significativa trasformazione o cambiamento.

La mia funzione consiste nel diventare una sorta di “prolungamento” del CEO, intervenendo proprio quando è necessaria una guida esperta per navigare attraverso le complessità e le pressioni che accompagnano i momenti cruciali di cambiamento. Offro il mio supporto strategico e operativo per alleviare il carico sulle spalle del CEO, consentendogli di concentrarsi sugli aspetti più critici del suo ruolo, mentre io mi occupo di gestire e implementare le necessarie modifiche organizzative o strategiche.

In questo modo, facilito il processo decisionale, contribuisco all’elaborazione e all’attuazione di strategie e assicuro che l’organizzazione si muova coerentemente verso gli obiettivi prefissati. La mia esperienza come CEO mi permette di comprendere profondamente le esigenze e le aspettative di questo ruolo, permettendomi di offrire un supporto mirato e efficace che si traduce in un valore aggiunto tangibile per il CEO e per l’intera organizzazione.

Ma ti occupi anche del project management?

Come project manager, mi dedico con passione alla pianificazione e all’esecuzione di progetti, gestendo ogni fase con precisione e garantendo il rispetto delle scadenze concordate. La mia metodologia di lavoro si basa su un approccio strutturato che inizia con la definizione accurata dei tempi, la stima delle spese e l’organizzazione dettagliata dei compiti, per poi procedere con l’implementazione delle attività e concludersi con un’attenta analisi dei risultati ottenuti. La responsabilità che assumo copre l’intero ciclo di vita del progetto: dall’avvio, passando per la realizzazione, fino alla valutazione dell’efficacia attraverso la misurazione dei risultati conseguiti.

Credo fermamente che l’accompagnamento e la guida siano elementi chiave per il successo di qualsiasi iniziativa. Questo approccio non solo assicura la realizzazione degli obiettivi prefissati ma garantisce anche un valore aggiunto in termini di qualità e soddisfazione per i clienti. Attraverso un impegno costante e una comunicazione efficace, mi impegno a rendere ogni progetto non solo un successo tangibile ma anche un’esperienza positiva e arricchente per tutte le parti coinvolte.

Communication strategy

Ti occupi tu dei social network?

Nella gestione della communication strategy, spesso emerge la domanda: “Quindi ti occupi direttamente dei social network?”. La mia risposta è che, pur non gestendo io personalmente i social media, il mio ruolo è quello di aiutarti a elaborare una strategia di comunicazione efficace. Mi assicuro che ogni sforzo di comunicazione aziendale sia ottimizzato e perfettamente allineato con i prodotti o servizi che la tua azienda offre. Questo significa lavorare affinché ogni messaggio trasmesso attraverso i canali social sia costruito su misura per il tuo brand, valorizzando ciò che hai da offrire al tuo pubblico. Sebbene la gestione quotidiana dei social media possa essere affidata a un collaboratore specializzato, della mia rete di professionisti di fiducia, o dipendente della tua azienda, il mio focus rimane sulla definizione e sull’attuazione della strategia di comunicazione. In questo modo, posso garantire che la narrazione del tuo brand sia coerente, impattante e strategicamente orientata verso i tuoi obiettivi di business.

Quali canali dovremo usare per comunicare?

La scelta dei canali attraverso cui comunicare dipende da molti fattori e non esiste una soluzione universale adatta a ogni azienda. In alcuni casi, ho consigliato alle aziende di non investire energie sui social network, ma di concentrarsi invece su riviste di settore specifiche, dove il loro messaggio potrebbe avere un impatto maggiore. Con altre aziende, la strategia migliore si è rivelata andare verticali su piattaforme come LinkedIn, o concentrarsi sullo sviluppo di una community di ambassador o promotori che possano agire da veri e propri portavoce del brand.

La regola fondamentale che guida ogni decisione in questo ambito è sempre la stessa: ottimizzare la comunicazione in modo da non conformarsi ciecamente alle tendenze generali, evitando di spendere ingenti somme in canali come Instagram, se non vi è una reale necessità o vantaggio strategico. La strategia comunicativa che elaboro prende in considerazione un ampio spettro di canali, valutando sia i media tradizionali che tecniche più innovative come il guerrilla marketing, senza trascurare i social network, sia quelli tradizionali sia quelli di nicchia. L’obiettivo è sempre quello di identificare e sfruttare i canali più efficaci per raggiungere e coinvolgere il pubblico target dell’azienda, in modo da garantire che ogni investimento in comunicazione sia mirato e produca il massimo ritorno possibile.

Quanto budget serve per comunicare al meglio un brand?

La questione del budget necessario per comunicare efficacemente il proprio brand è una delle più sentite, e la risposta che mi trovo spesso a dare si basa sulla mia esperienza diretta: nel corso della mia carriera, ho avuto l’opportunità di lavorare con budget molto ampi, così come di curare la comunicazione di startup e di altre realtà con risorse estremamente limitate. La lezione più importante che ho imparato è che non c’è motivo di andare nel panico: anche con un budget ristretto, è possibile ottenere risultati sorprendenti. Certo, questo implica un maggiore impegno, una dose extra di motivazione e, non di rado, la necessità di “metterci la faccia”. Tuttavia, la buona notizia è che, indipendentemente dalle risorse finanziarie disponibili, comunicare efficacemente il proprio brand è assolutamente fattibile.

L’approccio chiave sta nel saper ottimizzare ogni risorsa, identificare strategie di comunicazione creative e ad alto impatto, e non avere paura di sperimentare soluzioni innovative. La differenza la fa spesso la capacità di raccontare storie autentiche che risuonino con il pubblico, di costruire relazioni genuine e di valorizzare ogni canale a disposizione, sfruttando al massimo le opportunità offerte dal digitale e dalle community. In sintesi, anche con un budget limitato, l’attenzione al dettaglio, la passione e la determinazione possono portare a risultati eccellenti, dimostrando che la qualità e l’efficacia della comunicazione non dipendono esclusivamente dalle dimensioni del budget a disposizione.

Community organizer

Che esperienza hai di costruzione e gestione di community?

Nell’ambito della gestione e creazione di community, ho avuto il privilegio di navigare e contribuire attivamente a un campo che, negli ultimi anni, ha visto un’esplosione di interesse e di riconoscimento. Tuttavia, è importante sottolineare una distinzione cruciale: spesso, il ruolo del community manager viene confuso con quello di un semplice gestore di contenuti social. Creare e curare una community significa invece dar vita a un vero e proprio movimento, che trascende i confini del brand per toccare la vita delle persone, riunendo individui che condividono valori simili e che vedono nel tuo prodotto o servizio un riflesso della loro identità.

Ho avuto la fortuna di essere tra le poche persone in Italia ad aver effettivamente costruito da zero una community. Il mio percorso accademico, culminato in una laurea in community building, ha posto le basi teoriche per il mio lavoro: la mia tesi, infatti, si è concentrata su “Community building e strategie innovative di comunicazione digitale”, esplorando le dinamiche e le potenzialità di questo settore in crescita. L’esperienza pratica maturata attraverso progetti come GenGle e Meeteters ha poi permesso di tradurre in azioni concrete quanto appreso, sviluppando una competenza approfondita e variegata nel campo.

Questa combinazione di formazione accademica e esperienza sul campo mi ha dotato di una visione unica e di un set di abilità altamente specializzate nella creazione, gestione e crescita di community online. Ho imparato a riconoscere l’importanza di costruire spazi in cui le persone possano sentirsi parte di qualcosa di più grande, spazi in cui l’autenticità e la condivisione dei valori fondano le basi per relazioni significative e durature.

Ma avere una community o dei follower è la stessa cosa?

Avere una community o dei follower non è affatto la stessa cosa, e la distinzione è fondamentale per comprendere il tipo di relazione che si instaura con il proprio pubblico. Come membro dell’associazione nazionale dei social media manager professionisti, so quanto possa essere impegnativo gestire una fan base, specialmente quando i numeri iniziano a crescere. Tuttavia, la differenza sostanziale tra follower e community risiede nella dinamica di interazione.

I follower, in sostanza, seguono il tuo brand e interagiscono principalmente con te, l’entità o la figura pubblica di riferimento. La loro partecipazione si limita spesso a reagire ai contenuti proposti, senza necessariamente creare legami o dialoghi con altri follower. D’altra parte, una community si caratterizza per un livello di interazione molto più profondo e reciproco tra i suoi membri e spesso serve una struttura per gestirla. I membri della community non solo seguono il brand, ma si relazionano attivamente fra loro, spesso anche senza stimoli diretti da parte dell’azienda. Si tratta di persone che non solo apprezzano il tuo brand, ma che condividono valori, interessi e, in alcuni casi, scelgono di farne uno stile di vita.

Un esempio emblematico di questo fenomeno può essere osservato negli “Harleisti”, appassionati di Harley-Davidson, che hanno elevato la loro passione per le motociclette a elemento distintivo del loro vivere quotidiano, incontrandosi e organizzando eventi anche senza l’intermediazione del brand. Al contrario, i milioni di follower di una celebrità come Cristiano Ronaldo, sebbene possano acquistare prodotti associati al suo nome e ammirarlo profondamente, non necessariamente creano tra loro una rete di relazioni autonome basate su interessi e valori condivisi.

In sintesi, mentre i follower rappresentano un pubblico ampio interessato al tuo brand, la community indica un gruppo più coeso e interconnesso, le cui interazioni trascendono la semplice relazione con il marchio, creando un tessuto sociale ricco e dinamico.

Puoi aiutarmi ad accrescere la mia fan base o community?

Sì, posso sicuramente aiutarti a far crescere la tua fan base o community. Tuttavia, è importante sottolineare che, nonostante la strategia che metteremo in atto possa essere ottimizzata e mirata, il successo di questa iniziativa richiederà un impegno attivo da parte tua. Il principio su cui mi baso per delineare le aspettative è piuttosto semplice: se disponi di risorse finanziarie da investire, possiamo puntare a raggiungere determinati risultati in modo più diretto. D’altra parte, se il budget è limitato, possiamo comunque aspirare agli stessi obiettivi, ma ciò richiederà un maggiore impegno in termini di tempo, energia e dedizione personale. In entrambi i casi, l’obiettivo è raggiungibile: si tratta solo di calibrare la strategia in funzione delle risorse disponibili.

Posso assicurarti che, grazie alle mie competenze ed esperienze nel settore, ho tutti gli strumenti necessari per supportarti efficacemente in questo percorso. Che si tratti di identificare i canali più adatti per raggiungere il tuo pubblico, di creare contenuti che risuonino con i valori della tua community o di implementare campagne di engagement mirate, sono qui per guidarti e aiutarti a navigare le sfide della crescita online. Lavorando insieme, possiamo trasformare la tua visione in una realtà tangibile, costruendo una fan base o una community solida, impegnata e in crescita.

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Il mio impegno personale nel sociale

In Italia mancava di parlare di violenza domestica non solo quando avvengono fatti di cronaca, in più era importante coinvolgere tutti in una campagna contro la violenza anche le persone che pensano ‘a me non succederà mai’.

Tra le associazioni estere che seguo c’è la ‘Canadian Women’s Foundation‘ che nel maggio del 2020 ha ideato un segno per chiedere aiuto in modo silenzioso per le vittime di violenza domestica. Ho trovato l’idea geniale e mi sono fatta carico di diffonderlo in Italia. Ho fatto un video, nel quale spiegavo il gesto e invitavo tutti a saperlo riconoscere. Il video è diventato virale, ha avuto milioni di condivisioni, e non solo sui social, ma anche su tv, radio media tradizionali, il mio video, in Italiano, ma sottotitolato è stato condiviso anche in Svizzera, Spagna e Inghilterra.

Il gesto per chiedere aiuto contro le violenze domestiche è utile se si è in pericolo, e serve a coinvolgere tutti in un senso di responsabilità civica virtuosa per la nostra società.

(qui la mia intervista a Open)

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